13 NOVEMBRE 2021, ROVIGO URBAN DIGITAL CENTER – INNOVATIONLAB
Urban Digital Center – InnovationLab Rovigo e AIAP, con la collaborazione di Università Iuav di Venezia, proseguono le attività iniziate con il contest , promuovendo un hackathon con l’obiettivo di comprendere e favorire l’accesso alle informazioni relative alla dimensione della vita urbana nei comuni di Rovigo, Adria e Villadose, attraverso l’interpretazione di open data pubblicati dai tre comuni.
8 ore per cimentarsi, attraverso il lavoro di gruppo, con open-data e design per elaborare forme di comunicazione sui dati del territorio, guidati da Alice Corona, consulente e formatrice di data storytelling, e Matteo Moretti, information designer e docente.
Non si tratta solamente di popolarizzare la comprensione dei dati e delle loro visualizzazioni, ma di supportare lo sviluppo di un approccio critico che aiuti a comprendere limiti e vantaggi della rappresentazione della realtà attraverso i numeri.
Un percorso che esplora strategie, metodi e pratiche per abilitare un pubblico più ampio e non specializzato alla comprensione della natura complessa del presente, non solo attraverso la visualizzazione e la narrazione dei dati, ma anche supportando la produzione di nuove pratiche di riuso creativo degli open data.
A CHI SI RIVOLGE
La partecipazione è aperta a studenti e giovani professionisti nelle discipline legate al design della comunicazione visiva, alla progettazione grafica, social design, interaction design, multimedia design, web design, informatica, giornalismo, data analysis, che abbiano compiuto 18 anni e siano residenti nella Comunità Europea o il cui studio abbia sede nella Comunità Europea.
- La partecipazione all’hackathon è prevista per gruppi, che si formeranno in seno all’evento stesso.
- Sarà possibile, in fase di candidatura, esprimere una preferenza per partecipare con un gruppo preesistente.
Si rimanda alla lettura del regolamento per tutte le informazioni complete.
DATI BENE COMUNE
Oltre a costituire una lente attraverso la quale guardare alla realtà, i dati sono un vero e proprio bene comune, se pubblicati in formato aperto. Un potenziale altissimo, quello degli open data, che rischia di trasformarsi in un’occasione persa, se le conoscenze e gli strumenti per elaborarli rimangono appannaggio di un pubblico ristretto e limitato.
Rendere i dati aperti, disponibili a chiunque, per qualsiasi scopo, in particolare quelli raccolti dalle istituzioni e dalle organizzazioni pubbliche, non è solo sinonimo di trasparenza, ma anche un’opportunità per la produzione di nuove forme di conoscenza e informazione. Un potenziale altissimo, quello degli open data, che rischia di trasformarsi in un’occasione persa, se le conoscenze e gli strumenti per elaborare i dati rimangono appannaggio di un pubblico ristretto e limitato, come quello degli esperti e degli addetti ai lavori.
PROGRAMMA
08.30: Accoglienza e registrazioni
09.00-10.00: Benvenuto e saluti istituzionali
Intervengono:
- Luca De Pietro – Direttore Strategia ICT ed agenda digitale, Regione del Veneto
- Luisa Cattozzo – Assessore all’Innovazione, Comune di Rovigo
- Laura Bortoloni – Vicepresidente AIAP, Associazione Italiana Design della Comunicazione Visiva
- Denis Maragno- Professore Università Iuav di Venezia
Avvio lavori: Alice Corona e Matteo Moretti
“Open data come bene comune, quando resi accessibili”
10.00 -11.00: Esplorazione fonti + Annuncio gruppi
11.00-16.30: Lavori di gruppo + group by group reviews
12:30-12.45: Pranzo
16.30-18.00: Ogni gruppo presenta i risultati
18.00-18.30: Attività di giuria.
Intervengono: Gianni Sinni, professore associato di Design della Comunicazione, e Francesco Musco, professore ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica presso l’Università Iuav di Venezia, moderati da Cinzia d’Emidio
18.30-19.00: Premiazione e conclusioni
Il programma è passibile di modifiche.
Per poter accedere allo Urban Digital Center - InnovationLab, è necessario essere muniti di Green pass.
WORKSHOP LEADER
- Alice Corona
Alice Corona lavora come libera professionista specializzata nell’elaborazione, visualizzazione e comunicazione dei dati – e nella formazione su questi temi.
Ha conseguito una laurea in Storia presso l’Università di Siena e un Master in Scienze della comunicazione e dell’informazione presso l’Università di Tilburg. Dopo la laurea, ha lavorato come lead data journalist presso la startup Silk ad Amsterdam fino al 2016, quando ha deciso di intraprendere la carriera da libera professionista. Dal 2018, Alice Corona è leader del progetto di Batjo, un progetto finanziato dalla Google Digital News Initiative (DNI) che promuove l’uso della data physicalization.
A titolo volontario, fa parte di OCIO, un laboratorio con sede a Venezia che monitora i dati e elabora proposte politiche su temi di accessibilità abitativa e diritto dei residenti. Si occupa anche della diffusione della competenze legate alla data literacy e data storyelling, attraverso workshop e percorsi di formazione e in quanto docente e responsabile della didattica presso la Dataninja School. Dal 2018 è docente del corso in Data Storytelling presso la Bologna Business School dell’Università di Bologna.
- Matteo Moretti
Premiato designer, è co-fondatore di Sheldon.studio il primo studio che si concentra sulla progettazione di esperienze immersive attraverso l’uso dei dati.
Matteo Moretti vice-direttore della laurea magistrale in Interaction & Experience Design dell’Università degli studi della Repubblica di San Marino, nonché docente presso la Facoltà di Design della Libera Università di Bolzano, l’Università di Firenze, la SPD di Milano e guest-professor al master in data-design dell’Elisava di Barcellona. Moretti è co-fondatore della piattaforma di ricerca sul giornalismo visivo all’Unibz – dove riunisce i lavori dei suoi studenti – e di designformigration.com, la prima piattaforma che raccoglie progetti di design legati ai recenti fenomeni migratori europei. Attraverso la piattaforma, Moretti ha esplorato nuove pratiche di design sociale, presentate nel libro “Socio- Social- Design. Design practices for new perspectives on migration” (Corraini, 2019).
I suoi progetti di ricerca di design, presentati in numerose conferenze accademiche ed eventi come TEDx e Visualized.io hanno ricevuto il Data Journalism Award 2015, l’European Design Award 2016 e 2017. Moretti è stato anche membro della giuria al World Press Photo 2017-18 (Categoria immersive journalism) e uno dei 100 ambasciatori del design italiano nel mondo 2018, nominato dal Ministero degli Affari Esteri.
---> Rivedi qui i risultati del contest promosso per esplorare le modalità con cui information design, data visualization e open data possono diventare strumenti di l’accesso alle informazioni relative alla dimensione della vita urbana e favorire processi di partecipazione e open innovation!
!!! ATTENZIONE !!!
L'evento è SOLD OUT!
Vi aspettiamo SABATO 13 NOVEMBRE sui nostri canali Facebook e YouTube per seguire la diretta dei momenti più significativi della giornata!
I vincitori del contest!
Primo premio
“Unirò”, elaborato da Elena Giannini, Caterina Bernacchia, Linda Raffaeli, Chiara Carucci e Claudia Vagnoni, immagina uno strumento visivo per gli studenti universitari composto di 5 mappe relative a diverse aree tematiche (sedi, trasporti, supermercati, centri culturali, tempo libero) in grado di visualizzare e mappare i principali servizi di interesse per questo gruppo di riferimento, costituendo una guida della città a misura di studente, al fine di sviluppare il senso di appartenenza e partecipazione in relazione alla realtà che lo circonda.
Inoltre il progetto aiuta a mettere in evidenza tanto i servizi ben strutturati quanto quelli che invece necessitano di essere migliorati, configurando anche la pubblica amministrazione come secondo utente del progetto stesso.La giuria ha attribuito il primo premio per l’ottimo mashup di dati e fonti che rendono il progetto chiaro, diretto, efficace e altamente scalabile, un vero bene comune a disposizione della comunità studentesca di Rovigo.
Secondo premio
Il gruppo composto da Nicolò Ciaccia, Luca Cibotto e Daniele Gomiero ha elaborato “Rovigo a KM 0” con l’obiettivo di far riscoprire agli abitanti di Rovigo le piccole realtà a km 0 promuovendo una mobilità sostenibile grazie a un sistema di manifesti e wayfinding per aiutare a raggiungere i negozi utilizzando mezzi pubblici o i propri passi, affiancati da un portale web dove consultare dati riguardanti l’inquinamento.
Il progetto ha ottenuto il riconoscimento del secondo premio grazie a un sistema informativo distribuito e transmediale che supporta una popolazione ampia e non necessariamente alfabetizzata visivamente nel reperire informazioni sui negozi a km0. Il sistema di visualizzazioni risulta in linea con la visione e gli obiettivi iniziali e rivela una buona conoscenza delle dinamiche comunicative.
Terzo premio
Il progetto “SILVIA: anagrafe del verde di Rovigo”, elaborato da Nicola Guidoboni, Lorenzo Marchionni, Giacomo Flaim, Andrea Benedetti e Beatrice Gobbo, immagina la costruzione di un’anagrafe degli alberi urbani, pubblica, interattiva e partecipativa attraverso una piattaforma in grado di raccogliere gli open data delle aree verdi pubbliche, conteggiate per dimensione e tipologia, sia sfruttando i dati geografici esistenti, a cui si aggiungerà nel tempo un layer più approfondito, costruito attraverso il coinvolgimento del cittadino che potrà caricare nel sistema fotografie delle singole piante, contribuendo a crearne o arricchirne il profilo.
Il profilo di ogni albero terrà traccia dei suoi cicli stagionali e della sua storia, cercherà di identificare la specie lo stato di salute permetterà di calcolare in forma automatica una stima del suo assorbimento di anidride carbonica, ozono, anidride solforosa e PM10.
La giuria ha valutato il progetto come progetto di assoluto interesse che potrebbe aiutare a colmare il gap non solo di Rovigo, ma di tutti quei comuni che ad oggi non dispongono di un’anagrafe del verde urban e ha attribuito il terzo premio.
MENZIONI D’ONORE
Il progetto “Le fonti d’acqua nel Comune di Rovigo?”, elaborato da Valerio Mattiacci, Federico Codognotto e Antonio Pezzella, partendo dall’analisi del numero di fontanelle pubbliche nel territorio di Rovigo, puntava l’attenzione sul potenziale di miglioramento della situazione. Al progetto è stato attribuita una menzione d’onore, per la chiara e immediata applicabilità con risvolti di attivismo e mobilitazione, che rientrano nella tematica della giornata dei dati come bene comune.
Nel progetto “Pollimy” Francesca Pilon, Sveva Stanghellini , Veronica Marabese, Gloria Colaianni hanno messo in relazione il dataset legato ai Livelli di concentrazione in aria di pollini allergenici (anni 2008-2020), presente sul portale opendata della regione veneto, con le Classi di concentrazione di polline per famiglie di alberi messo a disposizione sul portale di Arpav, immaginando un servizio in grado di informare sulla quantità e tipologia di polline prodotto quotidianamente dai diversi tipi di alberi presenti a Rovigo per agevolare la fruizione di parchi e viali alberati da parte della popolazione allergica, testando il potenziale Pargo Langer scelto come primo esempio. Al progetto “Pollimy” è stata attribuita una menzione d’onore, per la chiarezza ed efficacia nel trasformare i dati in bene comune per supportare un pubblico preciso.